Marmellata di papaya e scorze di lime

Mi fa un po' strano parlare di marmellate ed esotismi questa mattina. Mezz'ora fa c'è stata una scossetta di terremoto piuttosto "paurente" qui a Bologna. Per me la prima, visto che il 20 maggio scorso  notte non ero in città, bensì nell'isola dei terremoti e maremoti meglio nota come Bali. Abitando io a piano terra e avendo sentito la scossa come l'ho sentita, dimostrata anche dall'acqua di un catino in giardino che ballava da matti, ho immaginato cosa potesse essere altrove. Per la paura, visto che ero in bagno che mi lavavo, sono uscita in cortile senza maglietta, nuda, e l'adorabile, guardandomi da fuori del cancello, nemmeno troppo preoccupato per il mio stato, mi ha gridato: "Bene, non hai la maglietta".
Ora tutto tace, anche i telefoni. Nel frattempo che ho finito il post i telefoni vanno di nuovo. Ma internet pare non mollare mai. E allora celebro la fortuna e la positività facendo colazione con una marmellata profumata che ho fatto quando ero a Bali, nella bellissima cucina rossa di Elena e Rob, approfittando della presenza di frutti esotici che magari si trovano anche da noi, ma che lì sono, per dire, a km0. Sono belli maturi e profumati. Ho scelto di fare l'abbinamento papaya e lime (che lì il lime è davvero pungente e piccolino-tamugno) e mango e zenzero+candlenut, una sorta di noce di macadamia che può anche servire se si rimane senza luce. E' una noce che si accende. E a me, mangiandola, mi si accenderà il cuore di bei pensieri.




papaya matura 2 kg
zucchero di palma 250 gr
scorzette lime 2
succo di lime 1
tempo di esecuzione circa 1 ora e mezza

Pelo e pulisco tutta la papaya dai semini neri e tondi. Taglio a pezzetti piccoli. La papaya si può anche frullare se si preferisce una marmellata senza pezzetti, ma a me piace proprio con quelle fettine che ancora ne fanno intuire il frutto. Taglio il lime e piccoli pezzi e prima ne preservo il succo di uno che unirò al frutto nella pentola. Aggiungo anche lo zucchero di palma, ma se voi preferite una marmellata più chiara che possa esaltare l'arancio del frutto, usatelo bianco.
Quando tutto è pronto nella pentola accendo il fuoco e inizio a far bollire. Io ho iniziato a controllare la consistenza della marmellata, mettendone un cucchiaino in frigo, 45 minuti dopo la bollitura. Questo serve per dare la giusta misura della consistenza che nella pentola, col calore, potrebbe sembrare ancora liquida.
La marmellata è pronta e la metto nei vasetti riciclati di Bonne Maman.




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