Singapore, proprio all'angolo con via Marsala

il candore di un cestino in legno per la cottura al vapore, piatti in ceramica bianca di varie forme e tovaglia natural style

Passeggiando in centro in questi giorni è un piacere. Il sole così netto e schietto grazie a un cielo terso, ci fa sentire la vita un po' più leggera e apprezzare questa città dai colori bellissimi. E' più facile curiosare perché si può andare lenti. Verificare se quel che c'era un tempo c'è ancora e se è in buona salute. E soprattutto notare quel che di nuovo è arrivato in città. Perché c'è sempre qualcosa da scoprire. Ecco quindi che percorrendo la via Marsala vi sarete accorti di un nuovo ristorante, grande, esotico che porta anche una notizia nella gastronomia centraiola etnica: ha aperto un nuovo ristorante cinese, davvero una rarità dato che ormai i cinesi aprono solo dei sushi, possibilmente kaiten. Beh, oltre al nuovo Singapore, sezione cittadina di quello storico della Bolognina, piazza dell'Unità, c'è anche il kaiten collegato. In totale uno spazio enorme, soprattutto quello di cucina cinese, per un centinaio di coperti, che ci racconta anche di come cambia il gusto estetico. Di come il design è il nuovo pallino dei cinesi e di come, pian piano, dobbiamo farcene una ragione: i dragoni, le fantasie floreali, il bianco e blu, il fuchsia e verde, gli addobbi dorati, le facciate a forma di pagoda, le colonne, le lanterne rosse...tra un po' anche le bacchettine.... non ci saranno più. Come già non ci son quasi più le abitudine del mangiare cinese e il menu è presentato esattamente all'italiana, dall'antipasto al dolce.



è molto fusion l'interno del Singapore

Questo, insomma, è Singapore  al di là del ponte Matteotti. E' la nuova Cina e sono i nuovi cinesi che vogliono distaccarsi dall'immagine che noi abbiamo di loro e da quell'atmosfera che a noi piace tanto come a loro, magari, piace l'ambiente supertradizionale della tipica trattoria italiana. Del resto, nelle grandi città come Pechino, Shanghai, Singapore, ci sono ristoranti all'avanguardia, stilosissimi all'occidentale e forse, ormai, più cucine d'occidente che d'oriente. O meglio, una fusion inarrestabile. Che poi "Asian Fusion" è anche la definizione di questo nuovo ristorante dove sono andata domenica sera, tradendo il mio amato Pagoda, ma ero troppo curiosa. E sapete? E' stata una visita interessante.
Per vari motivi.
Il primo è davvero quello di entrare in un ambiente così scorporato dall'usuale immaginario del "cinese" e ritrovarsi in uno spazio piuttosto asettico.
Il secondo è quello di confrontarsi con camerieri che parlano benissimo l'italiano e con il padrone (il figlio dei proprietari del classico Singapore) con cui si può avere una lunga conversazione sul mangiare cinese e sulla gestione di questa novità
Il terzo è che il menu è ancora in progress e, rispetto ai ristoranti che frequentiamo solitamente con menu sterminati, questo ha un foglio con una quindicina di piatti tra antipasti e dolce. Perché ancora non sanno come lo vorranno sviluppare, se più fusion o più cinese.
Il quarto è che il te' in foglie presto scomparirà, perché qui si beve te' al gelsomino di Filicori e Zecchini (!)

Personalmente io ho un sogno, ovvero quello di andare in un ristorante cinese e mangiare "vero" cinese. Ovvero come mangiano loro, forse stile famigliare, con tanti piatti che condividono (e qua siamo già fuori dal seminato perché ci vorrebbe il tavolo tondo con vassoio ventrale girevole che è totalmente out, credo). Il che, m'immagino, possa essere qualcosa che a loro non interessa per niente proprio perché stanno facendo questo grande distacco dai cliché del mondo occidentale. E quindi cosa si è mangiato?
Io e l'adorabile abbiamo scelto il menu da 15 euro, escluse le bevande. Involtini primavera (2 piccoli), ravioli tricolori (molto buoni), spaghetti di soia piccante e di riso con verdure (buoni), vitello ai cinque sapori e gamberi al curry, e i famigerati "contorni", che sono proprio italian style, verdure fritte e insalata un po' esotica con mango. E infine i dolci, almeno il gelato fritto c'è ancora.

Singapore Asian Fusion
via Marsala 17, Bologna
051224436

Commenti

  1. sai che hanno rifatto anche quello di via degli urberti?? ero cosi' stupita quando l'ho visto (solo da fuori)... e invece, e' la moda, baby ;)

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  2. Se hai nostalgia di un "vero" cinese puoi andare al Ristorante la Rosa, vicino all'Osteria dell'Orsa! Hanno ancora il tavolo tondo col vassoio girevole ;)

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  3. Se vuoi mangiare vero cinese vai in via ferrarese a "China Town" ma devi essere pronta alle zampe di gallina glassate anatre glassate occhi e tutto il resto, vai vai poi mi dici

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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