Una cucina, un bancone, una panchina sotto al portico:Cento3cento Veg

grande intuizione, piccolo formato: Cento3cento Veg è stato sostenuto dal progetto FareLavoro che aiuta giovani imprenditori con idee vincenti
Mi sembra la formula vincente per chi voglia dare inizio a un'attività adesso. Perché non è che l'economia sia così addormentata, o meglio: fa piccoli passettini di imprenditoria minimalista perché non è il caso di pensare troppo in grande al momento, piuttosto di avere una grande intuizione da sviluppare in piccolo formato. E così un negozio con cucina, bancone e spazio davanti, è la via da seguire. Per di più noi, a Bologna, siamo fortunati, perché spesso i locali sono sotto ai portici e così chi viene a mangiare non si bagna. Questo tipo di attività delle tre regole mi ricorda molto una cosa che mi disse una volta mio zio di Londra rispetto ai negozietti di successo nella capitale inglese: "gli indiani non sbagliano mai, il cornershop è vincente". Là, il negozio all'angolo o comunque il piccolo locale detto anche "convenient store", (e che da noi ha preso piede con i nuovi cittadini del Bangladesh o del Pakistan soprattutto) è quello che ha fatto anche il successo di grandi supermarket come Tesco o Sainsbury, che in età vittoriana erano proprio cornershop. Poi si sono espansi ma, attualmente, molti stanno tornando "back in the days" con piccoli formati in alcune zone centrali, per venire incontro alle esigenze di chi ha bisogno di qualcosa velocemente e vicino a casa. Un po' come da noi, no? Avete presente le inCoop o Margherita Conad e Conad City presentato come "il negozio tradizionale sotto casa, per la piccola spesa quotidiana e integrativa"? 

Cento3cento Veg in via Centotrecento 12/a, una mensola di legno come tavolino e due sgabelli

Cento3cento Veg, che ha aperto già da qualche mese nella piccola via dalle "tante finestre e portoni" in zona universitaria, è un'impresa proiettata più che nel futuro, proprio nel presente. Perché così bisogna fare, "qui e ora", come cantano i Chemical Brothers. Il futuro chissà cosa richiederà.
E così chi lo conosce, sa che il presente ama il biologico, il Km0, è sempre più vegetariano, non ha molti soldi ma i pochi che ha li spende volentieri per un momento di benessere. E così largo ai panini di Francesco e Sara, nemmeno sessant'anni in due, lui di Trento e lei di origine abruzzese. Una coppia di ragazzi che ha escluso la carne dalla propria dieta, mantendendo invece uova e formaggi. E questa abitudine alimentare l'hanno trasferita nel piccolo negozio che è sostanzialmente una cucina a vista, con una finestra, un bancone pieno di salsine, succulenta gastronomia italiana con qualche variazione etnica (non mancano tempeh, seitan, tofu, le proteine vegetali insomma) e poi il menu che permette tanti panini a seconda di quanti ingredienti riuscite a incrociare. 
e ci sono le proposte del giorno....

Quelli suggeriti (che costano meno di 4 euro) portano i nomi delle vie adiacenti a Centotrcento: Capo di Lucca con salsa "non" tonnata bio, melanzane, pomodori secchi (tutto bio), Mascarella con tempeh alla piastra, peperone arrosto, pesto menta/rucolino, Belle Arti con mopur (tipo il seitan) affettato, zucchine alla casereccia, patè di carciofi e poi quello che ho scelto io, il Guasto con formaggio misto pecora, salsa cannonata e funghi arrostiti sott'olio. Nel menu da 7,50 invece sono compresi un vegan burger di seitan alla piastra o hot dog vegan+ patatine bio e birra bio 330ml o bibita analcolica. Mi è rimasta una gran voglia di panelle/chips...ci tornerò presto, magari anche di sera, quando ho fretta perché all'Odeon c'è un film alle 8 e mezza e non ho avuto tempo di mangiare...

Cento3cento Veg
via Centotrecento 12/a
tutti i giorni esclusa la domenica
dalle 11,30 alle 15 e dalle 18,30 alle 23


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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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