Me Gusta il pesce in San Felice

Vide 'o mare quant'è bello, spira tanto sentimento
Mi piacciono un sacco le cene con una cornice. Tipo: "il pranzo della domenica", "la cena 
del sabato sera", "bar carini in città", "10 indirizzi romantici". Un po' come le rubriche dei settimanali o dei mensili insomma, che vado subito a vedere prima degli articoli: su Living 
Etc.. mi precipito all'ultima pagina per leggere "My Interior Life", su D Casa mi piacciono "Spazio emotivo" e "L'oggetto di", su Home "Post Scriptum" in fondo oppure "Worldwide stories", una pagina tutta dedicata ai blog carini. Su D voglio vedere immediatamente le ultime pagine dedicate al cibo e su Elle a Table "Le avventure di Clotilde" o "Coaching". Un po' come il sabato quando sul Corriere ci sono i servizi dedicati al tempo libero tra cibo, design, moda. A me piacciono cose così, esperienze e idee contenute in un ambiente scritto che già dal titolo regala una suggestione. E poi mi piace parecchio la serialità. La stessa cosa vale per cene, pranzi o colazioni. Quindi è facile che nella mia vita riesca ad attirare momenti dedicati al cibo con una cornice speciale, no? L'ultimo della serie lo chiamerei "Amici miei" ed è dedicato alle cene con mio padre e gli amici dello sport. Robe da maschi, 
certo, ma anche di grande cibo. Come quando venerdì siamo andati a cena al Me Gusta. Uno dei quei posti in cui io, fighetta prevenuta, non avrei mai osato mettere piede.






paccheri e aragosta

E perché? Perché da fuori non si presenta un granché bene. Naturalmente secondo i miei codici di "bene". Certo, ognuno di noi ha i suoi parametri nello scegliere le cose da comprare, i luoghi dove andare, un libro da sfogliare. C'è chi spesso ne prende in mano uno in libreria solo per la copertina! O chi sceglie una città da visitare perché c'è una bella scena musicale. O chi sbircia dalla porta a vetri di un ristorante e decide di entrare perché l'ambiente lo convince. Può essere che lo attiri per la sua semplicità o perché è molto contemporaneo. Poi anche questi due parametri sono assolutamente soggettivi! Non vorrei andare avanti all'infinito, penso che ci siamo capiti. Però insomma, io nei miei giri non avevo mai sentito parlare del fantastico pesce del Me Gusta. Della pizza sì. Ma la pizza eccellente, nel mio, caso, non è uno di quegli elementi decisivi per andare in un ristorante. Non ne sono appassionata… E tutte le volte che passavo da porta San Felice e buttavo un'occhio all'esterno non cadevo in trance ossessivo. Me Gusta, un nome che mi ha sempre ispirato una domanda: "perché questo nome?" e che alla fine ho scoperto essere stato ispirato dalla canzone di Manu Chao ascoltata casualmente per radio, non è un locale esteticamente da Bea. Ma a volte c'è bisogno di coincidenze, incontri, guide speciali che hanno la capacità di convincerti, per entrare in un locale che avevi semplicemente snobbato. E la serata "Amici miei" guidata dall'amico di scorribande calcistiche Marco, è stata l'occasione giusta. Lui è davvero un superappassionato di cibo, ma direi meglio se lo definissi un superfan della vita. Ha tutto un giro di ristoranti che frequenta e che sono a colpo sicuro!
Così l'altra sera, catapultata in un mondo nuovo, e dopo essere passata davanti un banco frigo pieno di pesci che sembrava un'inquadratura di Nemo, mi son vista finire sulla mia forchetta un carpaccio di orata, una teglia di paccheri e aragosta, un branzino delicatissimo, un panzarotto gigante farcito con orata e mozzarella, ostriche, castagne arrivate dalla collina (un amico della compagnia se le porta sempre dietro nei posti dove va e dov'è di casa e se le fa cuocere al momento!!). Foss Marai per brindare a piatti semplici di fantastico pesce. Il conto? Non roba da signora nella serata Amici Miei. Ma se date uno sguardo al menu scoprirete che i prezzi sono incredibilmente buoni.


panzerotto con orata e mozzarella, branzino crudo, branzino cotto
Me Gusta
via San Felice 165
051 552111
sempre aperto pranzo e cena

Commenti

Post più popolari