Lascia o raddoppia: Marco Fadiga si fa in due e scommette sul pesce


c'è già un segno di futuro al Bistrot, le pareti hanno cambiato colore. Qui ci sarà l'Osteria del Mare che aprirà il 15 settembre e in via Garibaldi il Noir, pescheria con cucina, che inaugura il 22 settembre. Marco Fadiga e la moglie Hélène e due nuove avventure


Sarà, ne sono certa, la serata più bella della sua vita. E probabilmente lo giudicheranno, per gli eccessi di trovate e lo sfarzo di trouvaille. Perché Marco Fadiga non è solo un gran cuoco - anche innovatore- ma è anche il re del "potrebbe sempre servire". E io immagino casa sua come un lussuoso deposito di visioni archiviate all'interno di una sedia, un sofà, un porta ombrelli art decò, un attaccapanni dell'800. E poi candelabri, carta da parati, tovaglie, stoffe…incenso e mirra. Ecco, più re magio che re, col suo voler raggiungere a tutti i costi un obiettivo inseguendo l'estro, ha fatto bene a prendere al volo e a cercare - trovando- perché adesso che deve fare due ristoranti nuovi in città finalmente può liberare le visioni costrette in un angolo e mettere ogni tassello al suo posto. Con un'equa spartizione tra Osteria del Mare, la nuova veste del Fadiga Bistrot in via Rialto (stessa spiaggia, mare diverso insomma, prima più Francia, ora mood Romagna) e Noir, il nuovo arrivato in via Garibaldi, pescheria con cucina, dove un tempo c'era la libreria Giuridica. Praticamente con tutte queste parole ho voluto dire che il 13 settembre il Bistrot chiude, evviva il Bistrot. Con una cena già sold out. E chi vorrà farci un'ultima cena è pregato di spicciarsi. Poi scomparirà quasi tutto, come d'incanto, messo all'asta proprio il 13 sera. Ecco perché ho voluto fare un giro in via Rialto e dare un'occhiata ai pezzi in anteprima.


Il muro Dom Perignon


"Cinque anni fa avevo pensato di vendere il Dom alla spina e avevo parlato coi boss italiani, ma a quelli francesi non era piaciuta l'idea, così ho deciso di farne il "frizzanti della casa" con un flute a 25 euro, mezzo litro 98 e un quartino 60. E di avere tutta la parete con le bottiglie, oggetto culto costruito per me dalla Dom Perignon . Ora mi libero di un terzo del muro".

L'attaccapanni



"Io e mia moglie Hélène l'abbiamo trovato da un antiquario a Praga. E' un oggetto meraviglioso che però deve sparire, perché non fa più parte dei nuovi progetti. E dire che farlo arrivare qui è stata un'impresa… "

La specchiera



"L'abbiamo comprata in piazza Santo Stefano, al mercato dell'antiquariato. E son sicuro che, chi ce l'ha venduto era un passante che ha approfittato dell'assenza della proprietaria che avevamo visto poco prima, passando, e poi, tornati, non c'era più. Ma c'era lui che ci ha detto… quanto mi date? Dopo poco abbiamo visto che lei tornava"

Tessuti Jean Vier



"Ho venduto per anni le tovaglie e i tessuti di Jean Vier, marchio di St. Jean de Luz, paese a fianco di Biarritz dove andiamo spesso in vacanza. Sono le tovaglie che usa Ducasse coi disegni ripresi dalle 7 province basche, in cui le righe rappresentano le famiglie: più grosse sono più la famiglia è importante"

Secchielli



"I secchielli sono bellissimi, ma li darò via quasi tutti, perché all'osteria non ci sarà champagne e al Noir terrò solo i 5 marchi della Dom Perignon". 

Poltrone da teatro


"Il locale me lo ha venduto un amico molto appassionato di teatro…ed è colpa sua se io e Hélène non siamo a Parigi già da 10 anni. Ci ha fregati. Mi tocca eliminarle perché a casa vorrei metterle in cucina ma non posso, ho paura che i bimbi si facciano male alle mani".


Credenza viennese



"Credenza austriaca originale dell'800. Quando stava alla Pernice e la Gallina aveva le porte di vetro serigrafie. Una sera un cliente ne ha spaccata una e non essendo più possibile trovare i vetri originali, abbiamo fatto le ante con la toile de jouy. Prima conteneva bicchieri, ora bottiglie"

Posacenere



"E' un must il posacenere Dom Perignon, nato da uno sbaglio. Avevo portato le bottiglie a tagliare per farne ciotole da risotto, ma una risulta troppo bassa e così la uso da posacenere. Ne sono seguite altre".

Il divano



"Quante cene ha visto questo divano. Quanta gente s'è seduta lì. L'ho trovato nel rusco…"

R.E.M.

"Vennero a cena nel 2008. L'organizzatore locale mi chiama e mi chiede se aspettiamo attori dopo il teatro. Sì, come spesso succedeva, aspettavamo attori. E quindi arriva Claudia Cardinale quella sera, il locale si ferma, una persona si alza e inizia ad applaudire. Tutti si alzano e fanno lo stesso. Verso mezzanotte e mezza arrivano anche i R.E.M., tutti in fila. Già pensavo che mi avrebbero fatto delle richieste fuori contesto, cose che qui non si mangiano. E invece Michael Stipe mi ordina una fricassea di finferli e fegatini…roba complicatissima!"

Marco Fadiga Bistrot
via Rialto 23/c
051 220118
fino al 12 settembre

Commenti

  1. Spero che con tutte queste novità si aggiornino anche sul fatto che i clienti devono poter pagare il conto con carta di credito anche per importi inferiori ai 50 euro!

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    1. giusto Linda! all'Osteria del Mare si dovrebbero spendere circa 20 euro, quindi….

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  2. che belle le storie legate agli oggetti....l'ultimo aneddoto fa tanto "dolce vita" :)

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  3. ma sai, Ivana, per noi niente Dolce Vita, solo Vita Bighellona :)

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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