Un po' best of un po' memoria: 20 nuovi locali del 2014 a Bologna

Bea e la gatta Lola Lupetta illustrate da Chizu Kobayashi


Mi sono preparata al fatidico giorno dell'anno come molti di voi, credo: ho tirato le somme. 
Anche quelle esistenziali, naturalmente, perché ogni 31 dicembre è un gran far di conti. Ma le somme che mi divertono di più (e che comunque mi fanno ricordare episodi della mia vita, ma solo quelli che decido io che non cedo ai racconti algoritmici di Facebook) sono quelle di ambienti e mangiarini. In cui la spezia d'onore è sempre lo spirito bighellone che mi innalza ogni volta in un mondo parallelo e l'amicizia come ciliegina sulla torta. MI sento romantica oggi, il mio umore è quello che vedete sopra in un disegno della strepitosa Chizu Kobayashi che sa sempre raccontare alla perfezione il mio stato d'animo. E con le sue idee impreziosisce le mie. Buon 2015 e beccatevi la mia best of del 2014... senza distinzione di categoria e senza una numerazione sensata. Si tratta soprattutto di una parata di posti del cuore e di posti che hanno migliorato la città, introducendo idee e progetti innovativi. Cambiato il profilo di alcune strade, definendo distretti e riportando vita in altri. Ho scelto 20 locali, ma sappiate che molti altri posti hanno inaugurato...il che vi fa capire quanto è successo all'ombra delle Due Torri in 12 mesi.
Buon inizio di 2015 e buona neve :D.



Zest

Cruditè il primo vero ristorante in città che abbina cibo e cocktail in maniera altissima. Posto del cuore numero uno del 2014, anche se Cruditè ha aperto nel 2013. Ma è stato a lungo il segreto meglio custodito della città . Adoro i drink, dal gimlet al mandarino al gin'n'cucumber e le tapas nostrane e mediterranee da abbinare. E' un gran divertimento e un gran piacere. Io che a San Silvestro non andrei mai in un locale pubblico, credo ci passerò questa serata:) nella sua "early version", però. Il brindisi non so ancora dove.

Via con me a pranzo o a cena l'atmosfera è sempre estremamente piacevole e il cibo non mi ha mai delusa (forse una volta sola, che la pasta era un po' troppo al dente, ma sono piccolezze). Mi piacciono le rivisitazioni dei piatti mediterranei, la pasta ripiena, l'estro equilibrato. Testato da mia mamma, da mia cugina, con Bea, con l'Adorabile... manca solo la gatta!

Banco del Vino non è un locale nuovo...ma ha un menu completamente rinnovato. E nonostante siate in molti a rimpiangere "una delle pizze migliori della città" io, ecco, non verso lacrime. Mi piace la nuova direzione. Più rilassata, con una cucina fusion-territoriale che sta a suo agio sul mio palato. A pranzo solo il sabato (oggi ad esempio è aperto a pranzo) e a cena dal martedì al sabato, adoro l'hamburger di pesce, lo spiedone, la selezione di salmone e la zuppa. Anche per vegetariani, insomma.

Mai Chan un piccolo posto dentro al Mercato delle Erbe, l'area che in assoluto sta riservando più sorprese in città. Un decisivo posto del cuore dove arrivo magari la sera del venerdì,quando, esausta e un po' lobotomizzata dalla settimana di lavoro mi ubriaco di involtini (come i vari mangiarini del dim sum sono fatti dalle sfogline bolognesi secondo ricettario di famiglia di Cinzia Chan) e nuvole di drago, accompagnati da un tè, perché poi, qualche mese fa, il Mai Chan ha aperto la tea room in un ex banco di frutta e verdura.

Casa Minghetti e i cocktail eccezionali del mixologista Enrico Scarzella. Vederlo lavorare è uno spettacolo. Starei ore e ore a guardare tutti i bicchierini vintage che tira fuori a seconda della preparazione (cocktail sui 9 euro, un po' cari, ma ottimi) dove non mancano mai infusi, sciroppi, acque particolari e spezie. Il bar in sé, poi, è molto bello. Non lo amo particolarmente durante il giorno e questa è un'eccezione per me che solitamente frequento un gran numero di posti in fase diurna e non notturna. 

Pescheria San Gervasio il primo vagito in questo nuovo Eden del bighellonismo bolognese  che si chiama via Belvedere/angolo San Gervasio (dietro al  Mercato delle Erbe) l'ha emesso la Pescheria di Manuel e Maurizio (più terzo socio), rosticceria e bistrò marinaro dove mangiare fritturine, crudi, vapori, fish'n'chips etcetera, con un bicchiere di vino o una birra artigianale. Ci sono anche le sedute all'aria aperta. Aspettando Primavera, cara Bea.

Scacco Matto negli orti di via della Braina è un ricordo estivo di quelli intensi che rimangono tutto l'inverno. Lo Scacco Matto lo conoscete tutti, credo. Il ristorante di via Broccaindosso intendo, la cui cucina è firmata da Mario Ferrara, uno degli chef più generosi e creativi di Bologna. Beh, "isso", come un Don Chisciotte che si scontra contro i mulini a vento per difendere i suoi ideali, perché fino al 2013 aveva realizzato la versione estiva all'Arena Orfeonica, non rinnovata quest'anno, decide di trovare comunque un posto. E lo trova tra gli Orti di via della Braina. E per di più lancia il ristorante "stile rave" con orari e giorni last minute... per dribblare il cattivo tempo di luglio. Cielo, stelle, grande cucina di pesce. Spero in un 2015 devoto all'orticoltura.

Zest è arrivata in un quartiere dove, culinariamente, succede poco. Siamo in via Andrea Costa e questa rosticceria che propone specialità pugliesi estremamente seducenti, ideali come pranzo o snack fuori orario, ha colpito nel segno. Anche nell'arredamento vintage, impregnato di gioiosa memoria.

Le Serre dei Giardini Margherita, ovvero una delle grandi novità dell'estate in un'altra zona dove è successo ben poco negli ultimi tempi. Una collaborazione tra varie forze bolognesi, un coworking, un negozio di fiori, un marchio di ristorazione. Una "mise en place" urbana come poche ce ne sono state nei tempi recenti, le Serre sono andate letteralmente a ruba nell'estate 2014. Le grandi file che in tanti abbiamo subite, spero che nel 2015 si ridurranno. Anche se poi, lo sappiamo, ci si dimentica in fretta dei ricordi negativi, e rimane solo la bellezza limpida, come nelle grandi storie d'amore.

Sara Vino una piccola Vineria dietro al Mercato delle Erbe. La gestisce Sara che propone vini biologici, biodinamici e molte glosserei marchigiane.

Ateliersì lo spazio del Sì di via San Vitale, gestito da alcuni membri dell'ex Teatrino Clandestino, con una programmazione teatrale e una caffetteria che ha naturalmente attirato l'attenzione di Bea, innamorata di quei posti spaiati, dispari, dalla grande atmosfera sottosopra. Ma la regìa c'è, eccome. 

Rosa Rose dopo tanti anni di chiusura ha riaperto in via Clavature e adesso ha cambiato un po' passo, oppure è una certa parte della popolazione che è cresciuta, cambiata e inizia ad apprezzarlo. Posizione turistica ma proposta proprio onesta. Menu bolognese e piatti più fantasiosi con paste ripiene interessanti. Anche colazione, d'estate, quando la città è un po' deserta, si sta proprio bene.

Calzolari al Mercato di Mezzo l'unico motivo, assieme ai dolcetti di Gino Fabbri, per cui è giusto che il Mercato di Mezzo esista. I crack coi semini che arrivano sotto alle due torri tutti i giorni, sono un lusso.

Noir, o la nuova fantasia di Marco Fadiga che nel 2014 ha chiuso il celebre Bistrot di via Rialto, trasformandolo in un'Osteria del Mare. Al Noir vicino ai tribunali ha invece creato un piccolo locale con una carta minimale che cambia spesso e celebra lo sposalizio di sapori del mare e della terra con la sua innata raffinatezza.

Latteria Nora o anche di come una delusione possa generare un'idea forte e innovativa nel suo guardare al passato. Ma adesso le cose stanno così. La memoria fa scuola, l'autenticità regna sovrana e se non apri un posto che racconti una storia, beh, allora, meglio che non alzare la serranda proprio. La qualità è importante, ma va incorniciata come si deve.

Miles e i panini buoni e fatti con amore e tanta ricerca. A seconda delle stagioni e delle geografie italiane esplorate, anche queste, secondo la giusta stagione. Il panino di Miles è una bella storia, come si dice a Bologna, che si mangia assimilando dolcemente pensieri e riflessioni. Ah, si dice anche gourmet...vero.


Vineria Favalli

Vineria Favalli e il pavimento più bello dell'anno oltre a un'eccellente piadina, buona scelta di vini e aperitivi di qualità (champagne e ostriche, ad esempio).

da Mario, l'Osteria di via San Felice che è risorta con una nuova illuminazione altamente scenografica. Pochi piatti in menu, scelta di vini calibrata, ideale per aperitivo ma anche pranzo o cena, e perché no!? anche feste di compleanno. Io ho partecipato a una cena bellissima, con una grande direzione artistica, però.

Banco 32 è stata un'apertura attesissima dentro al Mercato delle Erbe. La prima grande ouverture con un vero e proprio ristorante che mostrava quanto il sogno di un mercato all'altezza delle realtà internazionali fosse possibile. Il cuoco è eccellente, lo spazio è condiviso con la pescheria. Ottimi primi e aperitivo. Lo chef è Lionel Jobaud -che avevo conosciuto da Pane e Panelle- una certezza.

Spizzichi e Bocconi e l'apertura che apre nuovi mondi in via Collegio di Spagna. Non ci sono più tornata dalla prima volta, è piuttosto fuori mano per me, ma apprezzo l'idea di cibi siciliani e trentini. Anche per vegetariani e vegani.

SeaRoom, specialità nordiche, rosa e cocktail. Sempre pienissimo, amato e odiato, comunque una novità. Al seaRoom non troverete gli smørrebrød (io li amo), però il menu è pieno di proposte nordiche che ruotano soprattutto attorno al salmone, ai gamberi, ai crostacei, preparati secondo ricettario scandinavo.

+1

Altro? e qui mi dovete venire in aiuto. Non sono ancora riuscita a pranzare, a cenare o a far merenda da Altro?, la parte rinnovata del Mercato delle Erbe che la città stava aspettando. Bakery, ristorante a vista, caffetteria, pizzeria, vegetariano take away, alimentari con vini, salumi, formaggi. Ci siete stati? MI date un feedback?

da esplorare meglio: Bec 54 (panini vegani e vegetariani) e il Baccanale, piccola enoteca per chiacchiere fitte e aperitivo curato.





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