Tornano anche le locande: il senso di Amerigo per l'ospitalità

foliage
La rete che mi ha presa al volo mentre volteggiavo come una farfalletta tra le novità cittadine di novembre è stata Tartófla. Maneggiata con leggerezza per il primo anno - in cui è diventata tale, con una parola in dialetto per definire la nascita del festival sulle ceneri della sagra- dal suo capitano Bruno Damini, che ha imparato a sedurre i funghi che paiono tuberi dopo aver conquistato il mondo della cucina col suo istinto gourmet. E quindi lo scorso weekend, io, urbana orto-dossa, sono salita in Valsamoggia. Strappata alla mia bici ho cavalcato le valli con la fedele Seicento (perché: o la bici o l'auto) per approdare in questo borgo mai prima visitato. Ebbene sì, ci sono bolognesi come me che non sono mai state in quei posti che i bolognesi per lo più adorano. Ma, voi che mi leggete da tanti anni, sapete come la penso su certi luoghi comuni. E vi sorprenderà perché lentamente li sto scardinando. Arrivare a Savigno è stato come spalancare le porte di un sogno. Sapete quell'atmosfera onirica un po' "fluffy" che rende tutto ovattato? Beh, quella è la culla della nebbia che non ho mai amato tanto nella mia vita. Secondo me anche lei non è più quella di una volta. E' più leggiadra, sfumata, nuance infinite e, in questa gita, tenuta a bada dal vento che la spingeva verso il basso. Che fiaba, ho pensato. Ma era tutto reale. E profumatissimo.




bellezza e intimità
Per questa salita che vedevo come un'impresa insormontabile, ho chiesto a Bruno di intercedere per me e chiedere al patron di Amerigo, Alberto Bettini, di mostrarmi la locanda (un trittico con trattoria e dispensa) su cui avevo fantasticato, dopo che Linda me ne parlò la scorsa estate. Certo che sono una ragazza fortunata. E la ricerca sul sito è diventata realtà. Sono entrata nelle cinque camere e questo è quello che ho visto.

















fiaba









Trattoria, locanda, negozio
Via Marconi, 14-16 Savigno (Bologna)

051 6708326


Commenti

  1. Davvero un posto incredibile: ogni dettaglio aveva una sua magia...
    Io avrei scelto la stanza con la porta a vetri di Fontana e i sanitari anni '70 color melanzana <3

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