I Posticini di quartiere: Mia Cantina in via Saragozza, brut rose' e peperoni cruschi, grazie

Antonella e Vincenzo, lei si occupava di cinema e lui di investimenti


Non è vero che scrivo solo di Bolognina. Ma certamente mi occupo più del mio quartiere che di altri, perché è in grande fermento. E perché le cose che aprono qui, durano di più, danno più certezze. Ma continuo a girare in bici per Bologna e noto, guardo, avverto, registro quel che apre e quel che chiude, a metà strada tra la gioia e la delusione. Perché pensavo che alcune cose sarebbero durate di più e non riesco a capire perché non ce l'abbiano fatta. Idee di ristorazione carine e centratissime per il momento in cui sono nate e per il futuro, che abbassano la serranda. Ne approfitto così per salutare Miles, che è una di queste e che depenno dalla mia guida, ormai un campo santo. E poi Centrifuga, posticino vegan che mi pareva andasse benissimo: anche questo segnalato nella Bologna foodie della Bea, ha lasciato il posto a un'agenzia immobiliare. Mentre ragiono sulle certezze e sulle aspettative di questo mondo gastronomico bolognese, mi sento di introdurre un posticino di quartiere che parla di entusiasmo e cortesia. Si chiama Mia Cantina, è in via Saragozza e lo racconto a tre anni dall'apertura.



w la superficialità: ho adorato questo rose' per il suo colore ciprioso. Poi mi è anche piaciuto parecchio! Non me ne vogliano i signori Pojer e Sandri

Questa Mia Cantina, quasi di fronte a Palazzo Albergati e poco dopo Flo' Fiori, arrivando dal centro, è la storia di Antonella, sarda e Vincenzo, lucano. Lei si occupava di cinema e comunicazione, lui aveva un lavoro sicuro in una banca, si occupava di investimenti. Ad un certo punto - è un ritornello noto- decidono di lasciarsi quella vita alle spalle e di dedicarsi alla loro passione, il buon bere e il buon mangiare. E scelgono un piccolo posto in via Saragozza per vendere tutte le meraviglie che scoprono e gustano durante le scorribande in giro per l'Italia. Poi vedono che c'è richiesta di degustare quel che propongono e allora si allargano e aprono al 43/a, per provare lì oppure portare a casa. Il posto è piccolino, ma c'è tutto. La loro cantina più ispirata dal loro essere parte della Federazione Italiana Vignaioli  Indipendenti e quella dedicata a etichette più note (qui è presente Coravin, un nuovo sistema di mescita che permetterà di poter gustare al calice vini importanti e di pregio..) Mi piace questa democrazia che a volte i sapientoni snobbano, perché ci dice bene della testa dei due osti molto accoglienti, che non danno nulla per scontato. E qui, a sorbirmi anche qualche nozione enologica, ci posso pure andare. Mentre mangio un po' di specialità sarde, lucane e di altre Italie, tra distese di formaggi (il Vaccino Strega alle erbe è sublime, come anche il Testun al Barolo), funghi cardoncelli (anche con la burrata), carciofi con bottarga, marmellatine e i fantastici peperoni bruschi mangiati come chips. E concludo coi biscottini al cioccolato e sale di Roberto Cantolacqua, boni boni. Ah... dicono che non metto mai troppo in evidenza il costo delle cose: quando decidete di provare un vino sappiate che vi vengono portate subito delle buone noccioline o olive e che comunque potete scegliere anche una selezione di mangiarini realizzati con l'ausilio di 18 fornitori selezionati dal Nord al Sud. Tapas a 3 o 4 euro (ma come si dirà tappa in sardo? e in lucano?) o di tigelle a 2 euro. Tavolozze dei sapori a 9 euro e i taglieri dai 13 ai 15 euro, che non sono i soliti bolognesissimi che fanno un po' orrore. Una nota di riguardo anche per la colonna sonora, per palati dall'orecchio fino.

Mia Cantina
via Saragozza 43/a, Bologna
aperto a pranzo e cena
chiuso domenica sera e lunedì
0514399041





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